Nella testa di un R-esistente:
“Orribile è il tempo in cui tocca sguainare la spada per affermare che l’erba è verde e la neve bianca.” (Tacito)

“Io so di non sapere, e in questo credo per non fermare il flusso della conoscenza e la costruzione della mia coscienza.”
Se non c’è alcuna verità, se la ragione non è l’organo della verità, allora c’è solo il potere degli uomini sugli altri. I discorsi divengono allora esclusivamente scontri di forze. Solo dove la verità è la norma, tutti i partecipanti sono uguali.
A partire da un documento diffuso il 28 ottobre del 2021 come “Inserto Salute” nei principali quotidiani nazionali, come operazione degna del Ministero della Cultura Popolare di altra epoca, sembrerebbe che, nell’era del post Covid (sempre che si possa definire post…), gli uomini si siano divisi in due categorie.
Quella dell’essere umano covidiano che crede e si affida alla scienza e alla medicina grazie al fatto di avere avuto, negli stadi evolutivi della propria esistenza, figure genitoriali che gli hanno trasmesso quella consapevolezza emotiva che lo ha reso capace di considerare l’altro come fonte attendibile di conoscenze, insomma di sviluppare la fiducia epistemica nelle autorità.
Quella dell’essere umano r-esistente che non si affida alla scienza perché reso diffidente da genitori che non gli hanno comunicato la “consapevolezza della mente e degli stati emotivi” negandogli dunque la possibilità di abbandonarsi alla fiducia di chi ha conoscenze maggiori.

In sostanza, questi cattivi genitori hanno spento il televisore omettendo di puntualizzare al figlio, nell’atto dello spegnere, che in quanto adulti e vaccinati fossero coscienti del dolore provocato al pargolo. (pagina 13 Inserto Salute)
Questa grave mancanza sembrerebbe aver generato una crisi psicosociale che si manifesta attraverso la contrapposizione tra uomini che hanno, oltre alla fiducia nelle autorità e nella scienza, uno spiccato senso civico, sono mossi da uno spirito sacrificale in difesa della salute dell’umanità, e uomini che, completamente privi di quel senso, giocano a fare i complottisti, mossi dall’ignoranza, senza contezza e inclini ad assumere atteggiamenti del “so tutto io” e del miscredente tipici degli sprovveduti, anche un po’ bulli.
Ma c’è di più. Sembrerebbe che l’atteggiamento dell’essere umano r-esistente che si è unito ad altri uomini r-esistenti per dare via, come è naturale che sia, ad un girotondo rabbioso r-esistente composto da migliaia di uomini r-esistenti, abbia fatto da cassa di risonanza di un movimento anti-istituzionale.
Peccato che le manifestazioni degli ultimi mesi tutto siano state tranne che rabbiose e ci sono immagini che lo provano in ogni piazza d’Italia, immagini censurate dal mainstream, ma grazie al cielo documentate da una informazione alternativa, nell’accezione più nobile e vero del termine.
Per evitare che i discorsi si limitino ad essere solo scontri di forze, proviamo a dare una connotazione all’essere umano r-esistente che vada al di là delle classificazioni spicciole e superficiali tanto comode al potere e ai giornali ad esso asserviti.
Allora proviamo davvero ad entrare nella testa di un essere umano r-esistente.
Entriamoci senza pregiudizio, senza teorie psicanalitiche di freudiana memoria che lasciano, come ogni retorica applicata, il tempo che trovano.
Perché l’essere umano r-esistente non ha fiducia nell’informazione medico- scientifica?
Il r-esistente non manca di fiducia nei confronti della scienza, piuttosto esprime ragionevoli dubbi prima di abbracciarla completamente e soprattutto non si affida alla scienza del pensiero unico prediligendo il pensiero identitario. L’essere umano r-esistente applica la logica, mette in fila i fatti supportati da dati e si chiede, utilizzando l’unico strumento di verifica, che è appunto il dubbio, cosa stia realmente accadendo. Ma sembrerebbe che il dubbio, che induce la verifica, sia stato bandito e la certezza sia stata scambiata con la protezione. Se le domande e i dubbi sono banditi, allora si è di fronte ad una pseudo scienza che, al massimo, dovrebbe solo essere smentita.
A febbraio del 2019 nessuno avrebbe potuto neanche immaginare che di lì a un anno avremmo dovuto sottoporci a restrizioni per continuare a fare quello che fino ad allora era normale facessimo.
Chi avrebbe pensato di doversi mettere in fila per entrare in un supermercato, indossare una mascherina per andare a scuola, igienizzarsi le mani, lasciare la spesa fuori casa per fare decantare un virus, non stringere la mano per presentarsi, non accompagnare i propri cari nel momento del trapasso, scaricare un’autocertificazione per spostarsi da un comune all’altro, subire il coprifuoco, essere confinato in una riserva più o meno estesa a seconda dei colori? Uno shock, improvviso.
Passato lo shock iniziale, ripiegata la bandiera ”andrà tutto bene”, l’essere umano r-esistente medio, perché ad altri uomini r-esistenti è bastato anche meno, ha iniziato ad avvertire l’esigenza, di porsi delle domande, di scandagliare le notizie applicando la ratio, senza negare nulla.
Non si tratta di negazionismo, a meno che non si voglia far coincidere il negazionismo con la volontà di comprendere.
Senza essere mosso dalla smania di tornare a fare quello che faceva prima, vale a dire continuare ad essere fruitore, utente e cliente, il r-esistente, opponendosi al puro nichilismo all’obbedienza, preferisce interrogarsi sul perché la scienza chiede di “sottomettere” il corpo per prendere un treno, o mangiare una pizza al chiuso.
Questo perché, il r-esistente rifiuta l’abbattimento della coscienza, della persona e della libertà, della storia e, a favore di queste ultime, resiste e insiste nel difenderle.
Come si pone l’essere umano r-esistente nei confronti delle fake news?
Occorre riuscire a discernere quali siano fake news e quali siano le verità sulle quali costruire la propria opinione e, di conseguenza, esercitare il proprio diritto di scelta.
L’essere umano r-esistente decide in tutta autonomia quali fonti siano da definire attendibili. La sua decisione non nasce dalla sua emotività del momento, piuttosto dallo studio, dalla conoscenza, dalla ricerca, dal confronto di dati, dall’approfondimento. e infine dalla consapevolezza di essere un cittadino pensante e libero.
La sua urgenza non è riprendere a fare gli aperitivi, a qualunque prezzo, piuttosto a riprendere la propria dignità di essere umano.
Il r-esistente, consapevole del fatto che le notizie possono essere manipolate a favore di una o dell’altra ideologia- perché conosce la storia – , non riconosce a priori l’autorevolezza delle fonti, ovvero non lo fa esclusivamente in virtù del fatto che si tratti di testate o programmi televisivi che si fanno portavoce del pensiero unico e che raggiungono su larga scala il pubblico, più per consuetudine che per cognizione e scelta ragionata.
Questo per dire che una notizia non è foriera di verità solo per il fatto che provenga da canali istituzionali e per questo motivo “oggi la verità empirica dei fatti non è messa in forse con appelli emotivi alle credenze personali”, come qualcuno vuole farci intendere.
La verità empirica si è messa essa stessa “in forse”.
QUALCHE ESEMPIO?
- Il divieto di fare autopsie, per esempio è sicuramente una scelta che nulla ha a che fare con la verità empirica.
Fermo restando che nella circolare n. 15280 del 2 maggio 2020, non si parlasse esattamente di divieto, (“Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”), sappiamo bene quanto sia facile far passare le intenzioni perentorie nascondendole dietro a parole miti che, in una situazione di panico generale vengono decodificate con la lente della paura ed è quasi naturale per chi applica la legge sostituire il condizionale con l’imperativo.
L’essere umano r-esistente sa che un’autopsia clinica (la traduzione letterale è “vedere con i propri occhi) è parte integrante della salute pubblica e che ha portato a progressi fondamentali nella comprensione della malattia e del suo trattamento, portando a miglioramenti nella vita di molte persone e al salvataggio di molte vite. Sa anche che vi è stata un graduale abbandono dell’uso dell’autopsia nella pratica medica a causa di costi troppo elevati, ma il r-esistente si domanda perché, e qui si insinua il dubbio, proprio in un periodo in cui i medici brancolavano nel buio più assoluto, non siano state agevolate anziché sconsigliate. “Ibi Mortui Vivos Docent – Lascia che i morti insegnino ai vivi” è ben descritto nella letteratura scientifica (Geller, 1983; Hill & Anderson, 2016).
- Il protocollo basato sulla vigile attesa (e sulla tachipirina) tradisce la verità empirica.
L’essere umano r-esistente riflette sulle argomentazioni del professor Giuseppe Remuzzi (direttore istituto Mario Negri) da tempo impegnato sul protocollo delle cure rapide a domicilio che riducono del 90% la necessità del ricovero in ospedale delle persone colpite dal virus. Da una parte c’è dunque chi ha pensato e pensa “alle rapide cure” attraverso un veloce soccorso a domicilio, ottenendo notevoli risultati, mentre, dall’altra si assiste ancora a quella politica che occupa le istituzioni e che antepone alla logica scientifica l’ideologia. L’essere umano r-esistente ha imparato, nel suo percorso esperienziale, che un intervento tempestivo su una malattia favorisce la guarigione e denuncia che sul fronte del primo soccorso non si è mostrata la dovuta attenzione.
L’essere umano r-esistente, si interroga sul perché, per esempio, né l’AIFA, né il MInistero della Salute abbiano voluto prendere in considerazione le dichiarazioni del dottor Mangiagalli, medico di medicina generale presso l’ASl di Milano che riferiva: “Questa è una malattia che se viene trattata in fase precoce, a domicilio, non dicendo al paziente prenda per tre giorni la Tachipirina e vediamo come va… si guarisce velocemente e bene. Tra l’altro tale farmaco riduce le riserve di glutatione. Poi la febbre è un meccanismo di difesa, i virus smettono di replicarsi a 39 gradi. Quindi abbassare la temperatura con il paracetamolo è peggiorativo, soprattutto in caso di virus. Il paziente quando in presenza di febbre ha altri due o tre sintomi” continua il dottore, “capiamo come intervenire, cioè subito, con altre tipologie di farmaci. Il problema sta nell’aver ricevuto, nella prima ondata, indicazioni dall’alto che per tale malattia non esiste nessuna cura, cioè dare la Tachipirina e aspettare; un metodo che cozza contro la scienza”
Cambiando prospettiva, non parrebbe così inverosimile affermare che le fake news potrebbero essere proprio quelle notizie lanciate dalla stampa tradizionale e dalla televisione di Stato. Avere una visione divergente e tentare di guardare il mondo da una prospettiva opposta rappresenta per l’essere umano r-esistente un metodo di indagine. Il dubbio potrebbe diventare quasi certezza alla luce delle informazioni sfuggite alla grande massa degli spettatori e dei lettori.
Chissà se è noto a tutti che il Il 12 ottobre 2020 è stato emanato un decreto con cui il Governo ha stanziato un tesoretto di cinquanta milioni di euro da elargire ai media per i loro “bollettini di guerra” sul Covid-19: “Alle emittenti radiofoniche e televisive locali che si impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionali relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi è riconosciuto, per l’anno 2020, un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da Covid-19. I soldi dei cittadini dunque, sono stati utilizzati per diffondere messaggi terroristici su tutti i grandi media a tutte le ore del giorno e della notte per mantenere alta la psicosi.
E ancora.
Nello stesso periodo in cui venivano criminalizzati tutti i comuni cittadini che protestavano contro l’imposizione della mascherina e contro tutte le altre imposizioni palesemente sproporzionate rispetto alla reale pericolosità dell’infezione, al noto giornalista Bruno Vespa è stato permesso di inaugurare senza alcuna restrizione la sua nuova masseria “Li Reni” di Manduria (Puglia), per la produzione del vino. Alla sua cerimonia inaugurale, che si è svolta il 2 luglio 2020, hanno partecipato numerose personalità di spicco che comprendevano uomini delle istituzioni, personaggi dello spettacolo, alti prelati e ufficiali delle forze dell’ordine. Erano presenti il cantante Albano Carrisi, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e della Regione Puglia Michele Emiliano, il vescovo di Oria Mons. Vincenzo Pisanello e degli ufficiali dei Carabinieri. In pratica si è trattato di un vero e proprio assembramento senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza e dell’obbligo della mascherina che si è svolto in totale assenza delle misure precauzionali ordinate dal Governo, con tanto di affettuose pacche sul petto e brindisi spalla a spalla. Gli unici che durante tutta l’inaugurazione della masseria sono stati obbligati a respirare con le mascherine e a rispettare le norme restrittive anti-Covid-19, sono stati i numerosi camerieri e il personale di servizio.
Questo è stato il modo in cui alcuni illustri rappresentanti dell’alta società che in televisione, sulla radio, sui giornali e sui comunicati stampa hanno sempre richiamato tutti al rigore hanno dato il loro “buon esempio” alle stesse masse che i media mainstream hanno invitato all’odio sociale e alla delazione contro gli “untori” che trasgrediscono le regole.
L’essere umano r-esistente rifiuta l’idea secondo cui l’uomo di scienza e il mondo a cui esso appartiene, insieme alle istituzioni di cui fa parte, sono portatori di particolari valori etici e di un sapere precluso ai più, che ne farebbero un essere umano a parte, distaccato e superiore, a cui accostarsi con rispetto e con particolare riverenza.
Nell’immaginario collettivo, ci si attende che l’uomo di scienza provenga dall’ambito che dovrebbe avere come prerogativa la verità e l’interesse per il bene collettivo. La situazione odierna ha insegnato all’essere umano r-esistente che l’uomo di scienza può servire il potere e non la verità, essere bugiardo e non obiettivo, essere un carrierista e non un filantropo, Nella testa dell’essere umano r-esistente arde il desiderio di riconoscere la verità, l’obiettività e la filantropia.
Se un medico viene pagato per consulenze o altre prestazioni dall’industria farmaceutica non si tratta necessariamente di corruzione, ma sarebbe molto più onesto e credibile se chi sostiene l’assoluta efficacia e sicurezza dei dubbi che non avesse mai intascato denaro dai loro produttori. Un giusto compromesso, sarebbe obbligare i media a rendere noti i loro rapporti di collaborazione con le case farmaceutiche durante tutti i loro interventi. Gli esperti più presenti sui grandi giornali e in permanente passerella TV durante le emergenze sanitarie invece, ricevono o hanno ricevuto soldi dall’industria farmaceutica a vario titolo e nessuno ne fa menzione.
Per esempio, l’infettivologo Matteo Bassetti, è sempre in prima linea nelle campagne pro-vaccini e solo dalla Merck, leader mondiale nella loro produzione, nel 2017 ha ricevuto 63.000 euro, nel 2018 altri 75.000 euro per attività di consulenza, rimborso viaggi ecc. In soli due anni insomma, ha incassato dalla Merck 139.000 euro. Il prof. Bassetti inoltre è membro del Global Advisory Board and International per le seguenti industrie farmaceutiche: Pfizer, Bayer, Aventis, MSD, Astellas, Angelini, Tetraphase, Paratek, e Medicine Company, Menarini, Nabriva, Achaogen.
In Italia ci si riferisce a guru della sanità, come Anthony Fauci: quello stesso Fauci che in America ha finanziato i laboratori “Gain of Function”, compreso quello cinese di Wuhan, dove si generano virus mortali per l’essere umano.
Per contro, si gettava discredito nei confronti di personalità quali Luc Montagnier, biologo e virologo francese che nel 2008 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina e che, in più di un’intervista, non si diceva contrario ai vaccini, ma contrario ai vaccini non sicuri. Un medico che ha trascorso l’intera esistenza al servizio della ricerca, consapevole dell’importanza dei vaccini per contrastare malattie ed epidemie, non può non essere preso in seria considerazione ed essere schernito da omuncoli sedicenti scienziati.
L’essere umano r-esistente non può ignorarlo, perché si affida al metodo scientifico di galileiana memoria.
Il r-esistente crede nella scienza e per questo motivo non si stupisce quando apprende da trasmissioni televisive – che regalano briciole di verità per garantire un dibattito ed illudere il popolo che ci sia un contraddittorio – i cui giornalisti svelano le verità nascoste.
Per l’essere umano resistente, quelle verità non sono mai state nascoste e non si meraviglia nel sentire snocciolare notizie che raccontano di un AIFA che dà un parere positivo alla somministrazione intera di dosi per gli ospiti delle RSA, quando la casa farmaceutica invece consigliava a EMA la mezza dose per tutti lasciando quella intera solo per gli immunodepressi.
Non si stupisce neanche quando si racconta che non è certo che il vaccino Pfizer non abbia l’efficacia dichiarata, o che per la casa farmaceutica il vaccino sia solo business.
Non ha bisogno, l’essere umano r-esistente, di ascoltare le dichiarazioni di Crisanti per scoprire che il green pass non è uno strumento sanitario, ma politico. Gli è bastato ragionare sul fatto che la politica ha esteso la sua validità per non rischiare di ritrovarsi un mare di ex vaccinati che sarebbero stati senza lasciapassare, senza vaccino, senza niente.
Il niente di cui è farcita la scienza che in nome della biosicurezza e del controllo impedisce all’essere umano covidiano di rendersi conto che la sicurezza e l’emergenza non sono fenomeni transitori, ma costituiscono la nuova forma di governabilità.
L’essere umano r-esistente crede nella Costituzione Italiana.

Nella testa dell’essere umano r-esistente ci sono i principi della Costituzione Italiana:
Il principio democratico: «L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
Il Principio personalista: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Il Principio di uguaglianza: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»
Il Principio lavorista: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società».
L’essere umano r-esistente crede nella Costituzione Italiana e attraverso il suo studio trae la forza per argomentare, per difendersi, per credere, per tollerare, per comprendere, per ricordare, per agire.
Quindi, è inevitabile tornare alla domanda iniziale: è giusto che una teoria, solo perché ‘scientifica’, debba decidere della vita delle persone, fino ad usare la polizia per poter imporre la propria costruzione teorica – fatta di asintomatici contagiosi -? È giusto manganellare, chi non crede a quella teoria, se lo sta manifestando in modo pacifico?
La Costituzione direbbe no.
Tuttavia l’essere umano r-esistente potrebbe rispondere attraverso le parole di Marco Pizzuti che nel suo libro ”Pandemie Non Autorizzate” (2021 Edizioni Il Punto d’Incontro) scrive:
«Nei primi anni 2000 Bill Gates ha iniziato a trasferire i suoi affari dal mondo dei software (monopolizzato dalla sua Microsoft), al settore farmaceutico con particolare attenzione ai vaccini e alle campagne di prevenzione sanitaria dell’OMS. In breve tempo ha acquisito i pacchetti azionari delle più grandi industrie farmaceutiche ed è divenuto il primo finanziatore privato dell’OMS che per i 3⁄4 del suo budget è interamente sostenuto da Big Pharma. Dopo avere assunto un ruolo di primo piano nella guida dell’OMS (ogni finanziamento concesso all’ente è subordinato allo svolgimento di un suo obiettivo) ed essere entrato in pompa magna nel mercato farmaceutico, lo spettro delle pandemie globali ha iniziato a presentarsi con particolare frequenza (l’aviaria nel 2003, la suina nel 2009, il Covid19 nel 2019).
Il 26 gennaio del 2010, l’OMS è stata invitata al Consiglio d’Europa di Strasburgo per rispondere alla mozione “Le false pandemie, una minaccia per la salute”. Il primo a sottoscrivere il documento era stato il medico tedesco Wolfgang Wodarg (presidente dell’Assemblea parlamentare del Comitato sanitario del Consiglio d’Europa) che espresse il suo atto di accusa contro l’OMS nei seguenti termini: “Negli ultimi anni il mondo è stato terrorizzato quattro volte, l’epidemia di Sars, la mucca pazza, l’infuenza aviaria e infine la suina, ma oggi sappiamo che queste paure erano ingiusticate. In nome del popolo europeo dobbiamo porci delle domande. Milioni di persone sono state vaccinate inutilmente, com’è possibile che l’OMS sia arrivata a promuovere una iniziativa così sciocca e costosa? Prima l’aviaria, ora la suina. Per l’OMS è una tragica perdita di credibilità»
L’essere umano r-esistente, legge perché “sa di non sapere, e in questo crede per non fermare il flusso della conoscenza e la costruzione della sua coscienza.”
“Niente è più difficile da vedere con i propri occhi di quello che si ha sotto il naso” (Johann Wolfgang von Goethe)